Partecipazione a Letteralmente Aperta
Marghera, Al Vapore, 12 gennaio 2011 – evento organizzato da Simonetta Nardi
 
 
 
Nell’ambito di Letteralmente Aperta, al Vapore, manifestazione dedicata all’ironia, al passaggio tra il 12 e il 13 gennaio, cioè allo scoccare dei 20 anni del Patto per un uso non sessista del linguaggio (v. eventi 2011), ho letto ‘Ogni parola vola’ (da ‘La lingua che non c’è?’/’Ogni parola vola’, Libretto Rotante, Edizione dell’Autrice, Anno VII, n. 36, gennaio-febbraio 2011).
 
 
 
 
 

OGNI PAROLA VOLA
alle amiche, in occasione del
Ventennale del Patto

Sindaca, dissi senza conoscerla,
grata immaginandola per l’atto mio
di dirla donna e non deluderla
attribuendole genere incoerente.

Meno grata mi fu sul principio
l’assessora, ma fui intransigente.
E declinando il femminile misi
anche il ‘la’ davanti a presidente.

Semplice invece fu l’operatrice,
termine di felice e nuovo conio,
ma forse fui un po’ imprudente
la volta che coniai procuratrice.

Difficoltà non c’era per l’attrice,
ma, a dir ministra il ministro, fu
davvero da sudar sette camice.
E il desk non m’affidarono mai più.

Amica mia! Sai che dispiacere!
Neologismi creando da mane
a sera, trasformai l’ingegnere
in una brillantissima ingegnera.

Noia mortale delle quattro mura
mi portò a impratichirmi del vezzo:
senza paura andavo trasformando
quel mio grezzo misogino presente
in futuro di donna. Anzi: futura.

Battezzai avvocata l’avvocato,
ed avvocato l’avvocata trans
che se pure aveva cambiato sesso
avvocato restava per revanche.

Folli universi crea la distonia
del linguaggio calatoci dall’alto,
quando ‘il’ giudice si mette in malattia
perché da doglie vien preso d’assalto.

Se tu noti, non c’è mai difficoltà
a chiamare una donna lavandaia
e neppure in fondo, se è in galera,
a declinar giostraio con giostraia.

Su tutti c’è un caso che fa scuola
praticando la lingua egualitaria
ed è quando incontri la parola
di uso comune: segretaria.

Nel caso che il soggetto nominato
non sotto, ma al vertice sia posto
dir ‘segretaria’ pare un gran reato:
chiamarla ‘segretario’ sarà imposto.

Allora ti accorgi con stupore
di vivere una favola maligna
dove tra escort che fan gran clamore
buono è il patrigno, mala la matrigna.

Non badarci. Continua a declinare
la donna ‘del’ signore con signora
e prima o poi sentirai chiamare
al femminile, per dottor, dottora.

Facile sarebbe cambiare il mondo
mutando solo l’ultima vocale,
invece di parole un girotondo
valor di differenza sessuale
un giorno afferma, il giorno dopo nega,
sicut giustizia ogni giorno annega.

A un brindisi pertanto ora ti invito
in occasione di questo ventennale,
che la diritta via non ho smarrito
e di sessismo abbiamo fatto scuola.

Ora, dimmi tu se io davvero son
poeta, e non poetessa, creatrice
di linguaggio, grande sacerdotessa
di parola! Ogni parola vola.

(Antonella Barina)

 
 
   
  
     
 
 
 
 
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